Giffoni Film Festival, Bryan Cranston superstar

Bryan CranstonIl ‘one man show’ di Bryan Cranston al Giffoni Film Festival ha stregato tutti i presenti in Cittadella. Prima si è “gettato” tra le braccia dei fotografi posando con tutti loro tra abbracci e sorrisi divertiti, poi ha autografato uno dei pannelli del blu carpet, continuando a esibirsi in facce buffe per i selfie con il pubblico, arrivando ad indossare anche la maschera di Annabelle 2, la bambola-assassina. Ha firmato le action figure del suo personaggio di Breaking Bad, Walter White, e ha lanciato baci tra la folla tirando un buffetto ad un ragazzo sull’orlo delle lacrime per l’emozione. Un vero e proprio uragano di simpatia contagiosa che ha continuato in sala durante l’incontro con le giurie. Appena arrivato ha salutato tutti con uno squillante “ciao” e ha esordito con un ringraziamento: “Entrare in una stanza e vedere migliaia di facce sorridenti rende la vita migliore”. Dopo il video di benvenuto realizzato dai ragazzi ha commentato: “Questo lavoro è pazzesco, ad alcuni film inseriti nelle scene non ricordavo neppure io di aver partecipato”.

Bando alla timidezza, la maggior parte delle domande è stata a tema Breaking Bad. Quando una ragazza gli ha fatto i complimenti per i capelli, commentando il look insolito per chi è stato abituato a vederlo in tv pelato e con la barba, ha iniziato a pettinarli per finta, divertito. In molti gli hanno chiesto come scegliesse i progetti a cui partecipare: “Per me il punto di partenza è la storia, se non mi emoziona allora non se ne fa nulla. Stabilito questo, cerco di capire quale ruolo ha il mio personaggio nella vicenda e se è funzionale allo svolgimento dei fatti raccontati. Se tutto questo funziona allora sono pronto a farlo”. La vicinanza emotiva e caratteriale al ruolo, invece, non è una variabile dell’equazione: “Ad esempio con Walter White – ha precisato – ho ben poco in comune. Quando succede supplisco con la mia immaginazione e con uno spirito curioso”.

A chi gli chiede se senta la pressione di essere una figura di riferimento e un modello risponde: “Se succede si tratta solo di un effetto collaterale del mio lavoro, ma ne sono onorato, soprattutto quando mi trovo in situazioni come questa, a contatto con il futuro del mondo dello spettacolo e dell’arte. Per questo mi permetto di darvi un consiglio: se volete farne parte siate assolutamente certi di essere mossi da una passione enorme, altrimenti trovate cosa vi rende davvero felice e seguite questa strada, di qualunque cosa si tratti”.

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